Razzismo nello sport
Riflettere sul razzismo nello sport con gli studenti
Il razzismo è un problema sociale che si esprime regolarmente anche nello sport, perché dopotutto è un riflesso della società. Lo sport e la sua storia sono quindi un mezzo ideale per riflettere su fenomeni quotidiani come il razzismo. Gli alunni sono anche perlopiù impegnati nello sport, quindi l'argomento tocca molto da vicino la loro vita. I testimoni raccontano come sono stati vittime di episodi di razzismo e cosa hanno fatto in queste situazioni. Insieme agli studenti, si cerca di capire cosa si può fare contro il razzismo nello sport.
Gli episodi di razzismo nello sport sono stati presentati in modo prominente dai media per un certo periodo di tempo, le principali federazioni sportive conducono campagne anti-razzismo e la consapevolezza sociale generale del razzismo sembra essere in aumento. Tuttavia, dopo di ciò, si passa rapidamente al consueto, e un dibattito approfondito sulle ragioni e sui meccanismi del razzismo nello sport e su ciò che si può fare contro di esso non ha quasi mai luogo in ampi circoli. Spesso non viene dato sufficiente spazio alle opinioni delle persone coinvolte.
Swiss Sports History affronta questo problema alla radice e, con il sostegno del centro per la lotta al razzismo, sta portando il tema del "razzismo nello sport" nelle scuole in modo conciso: in video-interviste e in visite scolastiche moderate, i testimoni della storia dello sport raccontano come sono diventati vittime di episodi di razzismo e cosa, dal loro punto di vista, deve essere fatto contro il razzismo nella società e nello sport. Ascoltiamo e riflettiamo insieme su come possiamo combattere attivamente il razzismo nella vita di tutti i giorni!
Imparate a conoscere i nostri testimoni contemporanei:
Sarah Akanji
Fussballerin
«Rassismus im Sport wird verharmlost, weil es in den hohen Positionen des Sports zu wenig Menschen mit Rassismuserfahrung hat und es oft nur als ein Problem der Betroffenen angesehen wird. Rassismus geht uns aber alle an: Wird jemand rassistisch beleidigt und niemand schreitet dagegen ein, unterstützen wir alle indirekt diesen Rassismus.»
Cyrill Pasche
Eishockeyspieler
«Immer wenn ich rassistisch beleidigt wurde, fühlte ich mich sehr alleine, weil niemand dagegen einschritt. Dies hat auch damit zu tun, dass kein Wissen vorhanden ist, wie und wann gegen Rassismus interveniert werden muss. Deshalb ist dieses Projekt so wichtig!»
Urs Frieden
Gründer der Aktion ‘Gemeinsam gegen Rassismus’
«Der Sport ist besonders für Rassismus anfällig: Alkohol, Drogen oder Gruppendynamiken wie ‘Wir gegen die Anderen’ lassen die Emotionen hochschaukeln. Deshalb hört der Kampf gegen Rassismus im Sport nie auf!»
Elias Bene
Tennisspieler
«In der Schweiz habe ich oft indirekten Rassismus erlebt: Als ich mich in Lausanne bei einem Tennisclub anmelden wollte, wurde mir erst mal die Frage gestellt, ob ich wirklich am richtigen Ort sei.»